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martedì 7 ottobre 2008

Perle di saggezza (2,3,4,...10...100....1000!)

Che schifo

In discoteca col Cavaliere fino all'alba "Dormo 3 ore, altre 3 per fare l'amore" - Politica - Repubblica.it:
"MILANO - Esce alle sei e un quarto del mattino da una porta laterale. Giacca nera su maglia nera. Al suo fianco le ragazze incontrate in discoteca, lo seguono i giovani che hanno trascorso con lui la notte, seduti ai tavoli del privé. Silvio Berlusconi non ha ancora sonno: 'Fra un'ora comincio a lavorare, ma mi sento fresco. Ero alla notte bianca di Parigi, poi un amico mi ha invitato a questa festa e non ho saputo resistere". Già all'una di notte, quando lo avevano visto entrare nel club, i ventenni davanti all'ingresso lo avevano punzecchiato: presidente, ma non è un po' tardi per stare in giro? "Se dormo tre ore, poi ho ancora energia per fare l'amore per altre tre". Presidente, ma non si ferma mai? "Vi auguro di arrivare a settant'anni nello stato di forma in cui ci sono arrivato io".

Discoteca Lotus, a pochi passi da corso Como, cuore della movida milanese. Il locale è chiuso da un'ora. Gli ultimi a uscire sono il premier e una ventina di ragazzi. "Amici del nipote di un amico costruttore - dice Silvio - la politica non c'entra". Un'Audi scura aspetta con la portiera aperta, Berlusconi si ferma, ha voglia di parlare. Si rivolge al sindaco di Milano Letizia Moratti, che non ha gradito i regali plurimilionari del governo a Roma e a Catania. Una pioggia di soldi per ripianare bilanci disastrati, mentre i Comuni virtuosi ancora aspettano i fondi per coprire il buco aperto dal governo con la cancellazione dell'Ici. "La polemica, pur condivisibile, non tiene conto della realtà. Abbiamo dato soldi a Roma perché era in una situazione finanziaria impossibile, per colpa delle giunte di centrosinistra - dice Berlusconi - e poi perché è la capitale e i simboli hanno un valore. A Catania il contributo dello Stato è andato perché quel Comune ha fatto investimenti in infrastrutture molto importanti, e lasciarlo senza soldi significava condannare la città alla paralisi amministrativa". Ma per la Moratti e per tutti i sindaci del Nord che protestano, dopo il bastone arriva la carota: "Letizia sta facendo un bellissimo lavoro. Ci piacerebbe poter premiare le città virtuose come Milano, ma prima dobbiamo risolvere i problemi dei Comuni in condizioni di emergenza. E comunque Milano riceverà il rimborso Ici come tutte le altre città, in base alle quote di entrate mancate che ha già messo a bilancio".

In strada la polizia ha appena calmato una rissa fra ubriachi. Ragazzi usciti dalla discoteca un po' troppo su di giri. Calci e pugni che macchiano di sangue le polo ben stirate. Il presidente non c'era e non ha visto. Era nel privè al primo piano, a colloquio con i "suoi" giovani. Ne dice ogni bene: "Dai ragazzi ho sempre da imparare. Mi hanno parlato della loro situazione, sempre la stessa: lavorano per grandi aziende, hanno poche certezze e stipendi bassi. Ho consigliato di mettersi in proprio, di fare impresa, di non avere paura". Come esempio, porta se stesso: le Coppe Campioni vinte, le aziende e la politica. Poi torna indietro, a quando dopo ogni trenta e lode all'università l'intero palazzo in cui abitava faceva festa, con sorrisi e frittelle. Parabole che fanno breccia: "Grazie per la lezione di vita", gli dice un bocconiano mentre torna alla sua Smart. "Apriremo un Circolo della Libertà, questa può considerarsi la prima riunione", assicura il padrone di casa, 33 anni, nipote del vicino di villa del premier in Sardegna.

Dai giovani, al Milan: "Devo dirlo ad Ancelotti: Ronaldinho è uomo da area. Deve stare in mezzo all'attacco e fare movimento, procurare rigori. È un peccato farlo partire dalla fascia sinistra. Poi si sa che sulla sinistra ci stanno i comunisti..." E avanti col calcio: "José Mourinho? Non lo conosco, non ho niente da dire su di lui, qualunque mio commento sarebbe casuale. Ho cose più importanti a cui pensare". Ad esempio? "I gol di Ibrahimovich - scherza il premier - È un giocatore impressionante e mi fa effetto vederlo all'Inter. È un campione fra i campioni, stavamo per portarlo al Milan, l'accordo c'era. Poi quando si è capito che non saremmo andati in Champions è saltato tutto. Con Shevchenko in forma, comunque, siamo competitivi per lo scudetto".

Dalla sua squadra, Berlusconi torna alla sua città: "L'Expo del 2015 per Milano sarà un'occasione straordinaria di rilancio". E dà l'annuncio che tutti i milanesi, a cominciare dal sindaco, aspettano da mesi: "Al prossimo Consiglio dei ministri firmerò il decreto con cui si definisce la governance della società speciale che gestirà l'Esposizione internazionale. Finalmente le parti in causa, il Comune e la Regione soprattutto, hanno trovato un accordo. Mi è stata consegnata una lista delle persone scelte per guidare la costruzione di Expo, e non ho veti da fare". Qualche nome? "Non me li ricordo".

In corso Como la voce della presenza di Berlusconi rimbalza da cellulare a cellulare già poco prima dell'una. Il pierre di una discoteca che chiama il buttafuori di un'altra, che via sms giura al barman: "C'è Silvio". Prima della festa nel privè, un salto al Luminal, locale a due passi. Prima di infilarsi in macchina, una battuta sulla crisi internazionale: "Al G4 di Parigi ho fatto di tutto per convincere gli stati europei a creare un fondo anti-crisi a cui i Paesi contribuissero in base al Pil, ma ho avuto resistenze proprio da parte delle nazioni più ricche". Leggi: la Germania. E si rivolge ai risparmiatori italiani: "Chi ha soldi in deposito nelle banche che hanno fatto affari con le società di credito americane fallite non abbiano timori per i loro soldi: il piano Bush da 700 miliardi è un ombrello solido". E con il grazie a Bush si chiude la notte più lunga del premier. "Un'improvvisata in discoteca di cinque ore", scherza tornando al lavoro, mezz'ora prima dell'alba."

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